domenica 27 gennaio 2008

poteva essere

22/1/2008
racconto

Poteva essere la storia di un grande gladiatore.
Fu il primo pensiero dell'istruttore quando lo vide. Il fisico c'era e,
sedicenne, si sarebbe sviluppato ancora un po'. E poi c'era lo sguardo e
tutto l'atteggiamento: sveglio, sicuro, determinato.
E poi era libero. I giochi erano così amati da tutti che succedeva a volte
di trovare qualche giovane libero deciso a cimentarsi. Raramente però
andavano oltre qualche allenamento e qualche combattimento amichevole. Ma
lavorare sul serio con un uomo libero,veramente deciso a diventare un
gladiatore... l'istruttore sapeva che poteva essere una bella soddisfazione.
E questo qui era scappato di casa, e per essere sicuro era venuto fin qui,
lontanissimo dai suoi, perché non potessero mai più ritrovarlo. Poteva
essere la storia di un grande gladiatore.
L'istruttore lo mise alla prova. Un breve combattimento per vedere da che
livello si partiva. Se la cavava benino ma, soprattutto mostrava agilità,
intuito, intelligenza. C'era talento. Davvero poteva essere la storia di un
grande gladiatore. Forse uno di quelli molto grandi. Di quelli che si
ricordano. Decise di prenderlo.
Finché starai con me sarai per tutti un mio schiavo. Per tua garanzia ti
scrivo una patente di liberazione, ma se la mostri o ne parli con chiunque
sei immediatamente fuori. Ti tratterò in tutto come gli altri schiavi. Gli
allenamenti sono duri e a turno dovete fare anche tutti gli altri lavori. Se
ci stai e ti impegni penso che in un paio di anni sarai pronto per fare la
tua figura nell'arena.
Un paio d'anni? Ma io so già combattere, tu lo hai visto. Io non voglio
rammollirmi nella tua palestra come uno stupido figlio di senatore.
Gladiatori si diventa uccidendo, non giocando con i compagni.
Tu entrerai in campo quando lo dico io, oppure te ne puoi andare anche
subito.
Accettò. Ma i rapporti non furono buoni. Il talento c'era, ma anche tanto
orgoglio. E non perdeva occasione per tornare a chiedere di andare
nell'arena.
Non passarono molte settimane che l'istruttore perdesse la pazienza. Il
ragazzo meritò uno punizione e la punizione fu "ai giochi". Una punizione
secondo l'istruttore, una punizione anche secondo gli altri schiavi. Per lui
invece era il grande momento. Sarebbe diventato un grande gladiatore.
L'avversario fece una mossa scorretta. Una vera vigliaccata. Il pubblico lo
avrebbe insultato, lo sapeva. Meglio insultato e vivo... La carriera del
giovane gladiatore si esaurì in quei pochi minuti.
Poteva essere la storia di un grande gladiatore...