martedì 29 gennaio 2008

scioccante bellezza (2)

 

Un altro modo per superare la noia è il sesso facile. La nostra cultura è satura di sesso e violenza, in gran parte perché è satura di noia. Una noia universale, non quella che può essere collegata ad una specifica attività ripetitiva, ma che abbraccia tutto, come il cielo sopra di noi, non solo induce al peccato, ma è già un peccato di per sé. Nel Medioevo lo chiamavano accidia, uno dei sette peccati capitali. L'accidia non è semplice pigrizia, anzi è compatibile con l'assenza di pigrizia "fisica". È la passività e inattività della volontà e delle passioni, anche in presenza del vero bene. In altre parole, è il rifiuto dell'anima di accettare il suo nutrimento. Se la violenza è come nutrire l'anima di schifezze, l'accidia è come l'anoressia dello spirito.

Dove si trova l'accidia? Provate ad andare una domenica in chiesa, e poi andate in uno stadio o anche in un campo sportivo di qualsiasi categoria. Confrontate la passione, l'interesse, l'energia, il coinvolgimento del cuore nei due posti. Quanto spirito, quanto di se stessi viene messo in gioco in questi due posti?


Mi confesso in pubblico, sono un tifoso di Dio, ma sono molto più tifoso della mia squadra. Mi eccito molto di più per una vittoria sportiva che per la vittoria sul diavolo. Sono uno stupido! Questo è uno dei motivi che mi convincono della verità del peccato originale.


Non ci rendiamo conto di cosa sta succedendo quando stiamo in chiesa? Non sappiamo che stiamo partecipando ad una riunione di cospiratori che tramano la rivoluzione contro il "principe di questo mondo"? Non sappiamo che il Grande Leone della tribù di Giuda si introduce di nascosto in quelle riunioni per incontrarci? Evidentemente no.

Perché la gente in chiesa assomiglia tanto a degli allegri turisti decerebrati in un viaggio organizzato nell'Assoluto? Qualcuno ha almeno una pallida idea di quale immenso potere stiamo invocando con tanta banalità? Le chiese sono come dei bambini che giocano al piccolo chimico con dell'esplosivo. È assurdo che le donne vengano con i loro cappelli eleganti, quando dovremmo indossare elmetti e giubbotti antiproiettile. Dovrebbero mettere le cinture di sicurezza ai banchi, perché il Dio che dorme potrebbe un giorno risvegliarsi a trascinarci in luoghi da cui non c'è ritorno.

Perché ci annoiamo? Cosa manca? Non certo il piacere. Nella nostra società abbiamo sviluppato alla perfezione la capacità di procurarci piacere. Ma nessun piacere soddisfa se è noioso. L'assoluto opposto del piacere non è il dolore, ma la noia. Siamo disposti a correre il rischio di soffrire, pur di rendere più interessante una vita noiosa. Per questo la guerra è interessante. E anche i suoi surrogati civilizzati, lo sport e il gioco d'azzardo, che non sono altro che rischio ritualizzato. È anche il motivo per cui i suicidi sono più frequenti tra i ricchi che tra i poveri. Perché avere molti soldi rende la vita prevedibile, controllabile, e pertanto noiosa. Una vita senza sorprese non merita di essere vissuta.


Allora? Qual è l'opposto della noia? Non il piacere, nemmeno la felicità, ma la gioia. La gioia suppone sempre una sorpresa, magari uno shock. I sentimenti opposti alla gioia – rabbia, ira, orrore, terrore – anche quelli sono reazioni a uno shock. Chi incontra Gesù prova sempre o gioia, o uno dei suoi opposti. Un anticipo del paradiso o un anticipo dell'inferno. Non tutti quelli che incontrano Gesù ne sono contenti, ma tutti ne sono colpiti, scioccati.