martedì 15 gennaio 2008

etica sessuale

13/1/07
sessualità
[Conferenza di Peter Kreeft]
 
CAPIRE l'etica sessuale cristiana è come capire la poesia.
Il corpo è una parola che esprime me stesso.
 
SACRALITÀ della sessualità umana, perché è l'atto capace di generare una nuova vita, perché esprime donazione di sé, perché tocca gli aspetti più importanti della nostra esistenza.
Una persona sensibile trova disdicevole l'uso di uno stesso oggetto per fini nobilissimi o addirittura sacri e alternativamente per altre finalità qualsiasi. Chi è rozzo non si fa problemi e può usare un calice da Messa come bicchiere per bere. Graffiare e maltrattare un mobile del Settecento.
 
SESSISMO. Ho già ascoltato una quindicina di conferenze di Kreeft. In tutte dà grande spazio al dibattito, che è sempre intelligente e pacato. L'unica volta in cui diventa pasticciato e sopra le righe (e per colpa del pubblico, ovviamente) è quando il tema era Omosessualità e morale cristiana. Sarà un caso?
Io ci vedo il sintomo di una priorità acquisita dalla questione sessuale nella società attuale. Siamo affetti da sessismo.
 
ANCORA sessismo. Quando contemplo la situazione, a volte prevale il mio "emisfero destro" e mi dico che è frutto di un insieme di fattori storici e culturali. L'impulso sessuale è forte, quindi tende a diventare prevalente in alcuni individui; a questo si è aggiunto un indebolimento dell'autorità morale, il relativismo ecc. e si è arrivati alla cd "rivoluzione sessuale" e al tentativo di legittimare come normali comportamenti che ci sono sempre stati ma sempre (quasi sempre? o solo nelle civiltà cristiane? no, non mi pare, però...) accompagnati da disapprovazione.
Ancora l'emisfero destro mi parla di come le leggi del mercato cercano di fare leva sulle dimensioni più manipolabili degli uomini, con l'effetto collaterale di promuovere uno svuotamento delle persone, che per questo diventano meno libere.
Quando però prevale il mio "emisfero sinistro" mi sembra un complotto, che vuole fare leva sul sesso per indebolire le personalità, fare dell'umanità una massa di rammolliti facilmente controllabili. Ci vedo un odio profondo verso la dignità dell'uomo, l'impegno a corrompere il capolavoro di Dio. Insomma, ci vedo qualcosa di diabolico.
Forse le due spiegazioni sono entrambe possibili. Forse si tratta di un processo "naturale", al servizio di un disegno diabolico.
 
MOLOCH è il nome che ogni tanto propone Kreeft, quando vuole sottolineare che la nostra società pratica i sacrifici umani (aborto), in omaggio al suo dio assetato di sangue (il sesso). E Moloch, dice lui, era un dio cui si offrivano sacrifici umani (da verificare).
Oggi mi sembra che prevalga il mio emisfero destro: se ci fosse questo Moloch, Gibson non l'avrebbe passata tanto liscia con il suo Apocalypto. In quel film vuole mostrare che le "civiltà" conquistate da Cortés erano mostruose nella loro venerazione di un dio assetato di sangue. Le reazioni al film sono state blande.
L'emisfero sinistro però mi dice che, dopo tanti secoli, Moloch è diventato abbastanza furbo da lasciar correre queste punzecchiature, troppo sofisticate per essere comprese dai più, e pertanto del tutto innocue.