dicembre 2007
spiritualità
Anselm Grün, Trasformare le ferite in perle. I santi ausiliatori. Icone di guarigione (Wunden zu Perlen verwandeln, 2004), Gribaudi 2007.
Di S. Acacio racconta che è un comandante romano. Alla vigilia di una battaglia senza possibilità di successo ha la visione che lo invita a farsi cristiano lui e i suoi uomini per salvarsi e così avviene. Da quel momento iniziano le persecuzioni a motivo della loro nuova fede e, come è abituale in queste leggende, il loro martirio si consuma solo dopo innumerevoli tentativi falliti (mandati allo sbaraglio contro eserciti numerosissimi, frecce e sassi che rimbalzano, mani di aguzzini che si inaridiscono, carcerieri che si convertono ecc.). Alla fine lui e i suoi uomini moriranno crocifissi.
Mi colpisce il fatto che apparentemente si converte per sfuggire alla morte (battaglia senza speranza) ma poi muore proprio a causa della sua conversione. Il motivo di salvezza diventa motivo di morte.
In effetti Acacio non viene liberato dalla morte ma dalla paura della morte. Lui e i suoi uomini affronteranno le varie prove, compresa quella finale, senza alcun timore, e non perché pensassero di salvarsi ma perché pensavano che valesse la pena.
I vari fallimenti dei loro persecutori non sono una promessa di invulnerabilità, ma una garanzia dell'assistenza divina. Moriranno come e quando lo vorrà Dio, non per caso, e di una morte bella (crocifissi) perché ricca di significato e vissuta in unione con Cristo.